Ecco una foto dell’evento che ho seguito in compagnia di Michele e delle zeppole 🙂
La foto è stata effettuata col telescopio solare di Michele.. È stata un’impresa la messa a fuoco!
Approfittando di queste belle serate. però disturbate dalla luce lunare, ho montato il telescopio..
L’intenzione era di integrare notevolmente la nebulosa velo, ma tra appannamenti e mie sviste ho raccolto solo 3 Ore di integrazione, buttando la bellezza di quasi 7 ore in due notti.
Dato importante è che le pose sono da 20 minuti, e sono perfettamente inseguite e non è cosa da poco con la mia strumentazione.
Quindi il contributo è Qualitativo e non quantivativo..infatti le strutture della nebulosa sono decisamente più accentuate.
Inoltre ho provato ad usare Pixinsight, software molto potente ma un pò ostico da comprendere all’inizio.
Critiche e commenti ben accetti!
Alla prossima!
Rielaborazione che la dedico ad una nuova astrofotografa!
Siamo nella costellazione dello scudo, subito al di sotto dell’aquila..in piena via Lattea.
La particolarità di questo soggetto è quella di essere un ammasso aperto come le pleadi, ma per la sua compattezza di assomigliare ad un ammasso globulare, come m13.
EDIT:in occasione della serata di ieri 24 giugno 2013..dove ho conosciuto una nuova amica astrofotografa, ho rielaborato questa foto..chissà quest’anno se trovo del tempo per rifare questa foto..visto che ora ho risolto tutti i problemi riguardanti le flessioni..
Sono solo 6 pose da 5 min con la solita strumentazione
Purtroppo essendo molto bassa il seeing era pessimo.
Ecco il video di presentazione della gara fotografica del 25 Novembre 2012 organizzata dal Planetario di Bari..ho vinto nella sezione Profondo Cielo.
Complimenti agli organizzatori..spero che si ripetano altre serate così!!!
Ieri la serata era incerta, e fredda sopratutto..sprecare un sabato sera con il rischio di fare km e prendersi tanto freddo per nulla? Monto tutto sulla veranda di casa..mi prendo un principio di assideramento e poi sotto la doccia e si esce!
Lascio il setup a fotografare la famosissima testa di cavallo..ma il risultato è scadente perchè le pose risultanti sono solo 3 da 15 min..tra l’altro con un inseguimento non impeccabile..tra le nuvole che hanno coperto tutto, la montatura che si blocca molto prima del meridiano..insomma non era serata..
L’unico aspetto positivo? il Fuocheggiatore nuovo su cui avevo dubbi..lo Steeltrack..è eccellente un’ottima spesa..ho potuto constatare di averlo montato bello ortogonale..
vi lascio alla foto..ma su cui ci tornerò per forza..e con integrazioni massive..
L’ennesima foto estiva..finalmente mi son deciso a concludere l’elaborazione..qui le pose sono da 15 min perchè l’intenzione era quella di tirar fuori la corona esterna..ma mentre con i filtri a banda stretta l’impresa è possibile, nel visibile diventa veramente complesso ..e l’ho imparato a mie spese.. l’alone esterno c’è molto debole, ma c’è..ho cercato un compromesso nell’elaborazione perchè volendolo evidenziare di più rovinavo la foto..quindi questa è un compromesso..
18 pose da 15 min con il solito newton da 30cm f4 su cgem e qhy8l..non ci sono dark ma solo flat..
Giusto per evitare commenti e dubbi su eventuali maschere usate in maniera impropria..posto un ddp tirato per far vedere il guscio, e che i colori del guscio rispettano perfettamente quelli attesi..
ddp crop
Siamo nella costellazione dello scudo, subito al di sotto dell’aquila..in piena via Lattea.
La particolarità di questo soggetto è quella di essere un ammasso aperto come le pleadi, ma per la sua compattezza di assomigliare ad un ammasso globulare, come m13.
EDIT:in occasione della serata di ieri 24 giugno 2013..dove ho conosciuto una nuova amica astrofotografa, ho rielaborato questa foto..chissà quest’anno se trovo del tempo per rifare questa foto..visto che ora ho risolto tutti i problemi riguardanti le flessioni..
Sono solo 6 pose da 5 min con la solita strumentazione
Purtroppo essendo molto bassa il seeing era pessimo.
Siamo nella costellazione del cigno..vicino la testa..è la prima di 8 soggetti che presenterò.. tutti appartenenti alle 5 notti sul pollino..questa è stata scattata nell’ultimo giorno..con vento a dar fastidio..e fuocheggiatore a far la sua parte nelle flessioni.
sono la somma di 48 pose da 5 min
Newton da 30cm f4, cgem e qhy8l
subito la foto..e poi un pò di spiegazioni scientifiche in merito al soggetto..e ai suoi colori.
Quasi tutto l’universo è costituito da idrogeno ed elio, e le nebulose interstellari non sono un’eccezione. Ma il mezzo interstellare è costituita in una piccola parte da altri materiali come carbonio, silicio e ossigeno. Questi materiali tendono ad aggregarsi, costruendo minuscoli granelli che formano ciò che noi conosciamo come la polvere interstellare.
Così, una nebulosa normalmente è costituita da un 99% di gas (idrogeno e elio) e una piccola percentuale di materiale che compone la polvere.
Interazione tra le polveri interstellari e la luce
Ecco da cosa deriva il colore blu..
La polvere interstellare è una piccola parte di una nebulosa, ma la sua interazione con la luce è così intensa che definisce la loro forma. La luce che raggiunge la polvere viene dispersa in parte e in parte assorbita. Questo fenomeno è simile a quello che accade con le nubi dell’atmosfera terrestre: le goccioline d’acqua e dei minuscoli cristalli di ghiaccio riflettono e disperdono parte della luce che li colpisce. Ecco perché, a causa della luce riflessa, le nuvole hanno un aspetto lucido quando viste dallo stesso lato da cui sono illuminate. Tuttavia, quando le nuvole stesse sono osservate dal lato opposto, la luce viene assorbita in proporzione alla densità e spessore. Ecco perché, quando si guarda dal basso, possiamo vedere il Sole oscurato dalle nubi. In quest’ultimo caso, le nuvole sembrano grigio scuro.
Il ruolo della polvere cosmica con la luce stellare è simile. Una nebulosa contenente una piccola quantità di polvere apparirà più scura, o nero, quando le stelle illuminanti sono dietro le polveri. Poi, si parla di nebulose oscure. Questa nebulosa stessa, osservata dal lato in cui si riflette la luce, apparirà chiara. La polvere interstellare è meno riflettente rispetto alle nubi atmosferiche, ma quando la luce di giovani calde stelle raggiunge la polvere, brilla con leggeri toni di blu. Questo è ciò che noi definiamo come nebulose di riflessione. Il blu di una nebulosa a riflessione perciò non è solo per il colore delle stelle calde, ma anche per l’interazione della luce con i grani di polvere che favorisce la riflessione della luce blu.
a presto con le altre foto
Premetto che ieri sera il meteo non è stato clemente..nuvole di passaggio in continuazione.. in più il cavo usb mi ha giocato un brutto scherzo, poichè si scollegava in continuazione.. fortunatamente Massimo mi ha fornito assistenza telefonica e mi ha aiutato sia nel risolvere il problema del cavetto, che poi nel capire come convertire a colore i raw..
Insomma la peltier funziona alla grande..in pochi minuti ieri arrivò a -28 gradi, ma per un mio errore ho scattato a -9 gradi..insomma è decisamente un passo avanti rispetto alla canon..
visto il continuo passaggio di nubi, e comunque il cielo velato mi sono concentrato sull’utilizzo della camera..alla fine ho scattato 7 pose da 5 min..giusto per..
Bè questa mattina dopo aver risolto i problemi di conversione a colori sono rimasto a bocca aperta.. e mi son pentito di non aver neanche collimato il telescopio..
Non ci sono nè dark nè flat, ne tanto meno bias.. insomma è decisamente un ottimo sensore..
INTRODUZIONE
Cos’è:
Partiamo subito dal definire questa tecnica che si pone a metà strada tra la fotografia e il video. Detto in parole povere, sono una serie di foto che vengono montate in sequenza per creare un video. Non servono conoscenze stratosferiche, al posto di scattare una sola foto come siete abituati a fare, ne dovete scattare molte.
A cosa serve:
A mostrare eventi che si compiono lentamente nel tempo..esempio classico il passaggio di nubi, le stelle che si muovono nel cielo durante la notte, o il traffico in città . Il limite di questa tecnica è solo la nostra fantasia.
Quindi noi vedremo nel nostro bel filmato di pochi minuti, l’evoluzione di un fenomeno che dura ore, o giorni..la cosa più bella è che richiede uno sforzo minimo..vediamo l’attrezzatura..
Cosa ci serve:
Una fotocamera ovviamente, un bel treppiede, e a scelta o un intervallometro oppure un pc..l’intervallometro è praticamente un telecomando remoto che oltre a scattare può impostare durate superiori ai 30″, il numero di scatti e l’intervallo tra gli scatti. Questi parametri si possono impostare anche collegando la nostra reflex al pc, e comandandola tramite il Software della casa.
COME REALIZZARE UN TIME LAPSE:
CREARE IL VIDEO:
Esistono molti software a disposizione..il più semplice è Quicktime pro..
File>Open image sequence e selezioniamo la prima immagine; impostiamo il frame rate fra 10 e 30 a seconda della fluidità desiderata e degli intervalli di scatto e poi “save as” e abbiamo finito.
Un altro software più completo e gratuito è Virtualdub..ma anche leggermente più ostico nell’utilizzo.
Ok a questo punto avremo ottenuto il nostro video, e dovremo fare varie prove prima di arrivare effettivamente ad un ottimo risultato ma ne varrà la pena..sicuramente i problemi che si incontreranno saranno dovuti all’impostazione del frame rate, più sarà alto, maggiore la fluidità ..ma anche la velocità ..insomma bisognerà prendere la mano perchè frame rate e gli intervalli impostati durante gli scatti sono correlati e quindi dovremo trovare il giusto settaggio.
IDEA PER RIUTILIZZARE LE FOTO: Lo STARTRAIL
Avete presente le foto paesaggistiche con le stelle strisciate? Bè la tecnica è la stessa.. Mentre in passato con la posa Bulb si teneva l’otturatore aperto per ore, ora con il digitale si scattano una serie di foto e si sommano..o manualmente con gimp o Ps in modalità “solo toni chiari”, oppure con appositi software come Startrails (è free).
Ma questo metodo può essere usato anche in foto diurne..per esempio qualcuno ricorda la foto ambientata su una pista d’aeroporto in cui erano presenti centinaia di aerei in partenza? bè voi potreste fare un time lapse e poi prendere le foto e sommarle per avere quell’effetto..appena ho tempo e i permessi posto degli esempi.
Conclusioni:
Una tecnica semplice ed efficace..che ha come limite la sola fantasia..ovviamente quella presentata è la modalità base..quando avremo preso confidenza potremo anche pensare di muovere anche la fotocamera o il fuoco durante la sequenza di scatto, così da rendere maggiormente dinamico e più interessante il video..
Critiche, commenti e suggerimenti sono ben accetti.
Luciano
Ps presto aggiungerò una serie di esempi